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l'archivio delle nostre trasmisioni dal 2006

Articoli firmati da Stefano Santoni - Rimuovi il filtro

29/04/2014

Do To The Beast

Devo essere sincero, quando ho saputo che dopo le varie peripezie, più o meno riuscite seppur positive come Twilight Singers e Gutter Twins, Greg Dulli aveva deciso di riprendersi l’identità che più di ogni altra gli si addiceva, ovverosia The Afghan Whigs…ho avuto uno strano moto di felicità nel cuore. Sì perché probabilmente i Whigs sono stati il mio gruppo preferito dell’era grunge: quello che veniva da Cincinnati e non da Seattle, quello cui piaceva spesso e volentieri sotterrare l’ascia di guerra o contaminarla con il verbo soul ed i venti Motown provenienti dalla città delle automobili, molto più vicina alla loro città natale rispetto alla Emerald City.
Il mio elettrocardiogramma era andato talmente fuori scala [... leggi ancora ]

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03/03/2014

Blood Donation

Ammetto che non è facile perdonare una copertina così: la nostra eroina ritratta come Rick Wakeman al centro della terra (che Dio ce ne scampi e liberi), intorno a lei una scenografia da B-Movie di fantascienza anni '70, una Gibson bianca in mano ed una delle sue proverbiali (ed inguardabili) palandrane addosso. Ma cercherò di farlo, in primis perché ho sempre avuto un debole per Wildbirds & Peacedrums (di cui Mariam Wallentin è voce e metà), poi perché il vinile bianco ed il cd incluso sono riusciti a migliorare in qualche modo la drammatica situazione del packaging.
La coppia nella vita e sul palcoscenico Andreas Werliin e Mariam Wallentin ha saputo conquistarmi da subito: l'approccio tanto scarno quanto nuovo dei due studenti [... leggi ancora ]

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24/02/2014

Innocence

Avevo lasciato i tre barbuti fratelli nella loro fattoria in Virginia chiedendomi come stessero trascorrendo il tempo. Beh, non sono mai rimasti con le mani in mano, prima hanno fatto uscire un 7' intitolato Heat Leisure per l'italiana Bronson Produzioni, poi si sono lanciati nella produzione di un curioso documentario dove insieme agli amici Greg Fox (Guardian Alien, Liturgy) e Steve Strohmeier (Arbourteum, Beach House) hanno riarrangiato a mo' di jam session all'aperto le tracce del 7' immortalando poi il tutto nel documentario Heat Leisure Film, presentato nell'aprile del 2013 al Chicago International Music and Movies Festival.
Ma sapevo e speravo anche che nella suddetta fattoria i miei cari Jennings, Van and Lain Carney stavano [... leggi ancora ]

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04/02/2014

Sometimes Too Much Ain’t Enough

Nel film The Commitments, diretto da Alan Parker, c'è una famosa frase con cui Jimmy Rabbitte, (il manager del gruppo che da il titolo al libro/film) cerca di convincere i musicisti da lui raccolti nei modi più disparati, a diventare fervidi adepti del culto della soul music: “Gli Irlandesi sono i più negri d'Europa, i Dublinesi sono i più negri di Irlanda e noi di periferia siamo i più negri di Dublino, quindi ripetete con me ad alta voce: "Sono un negro e me ne vanto!" E se a qualcuno allora poteva sembrare strano, ma non più di tanto in realtà, di trovare (sia pure sugli scaffali di una libreria o al cinema) un gruppo a Dublino che voleva diffondere alle masse il verbo del soul, cosa si può pensare di un gruppo formato da 7 [... leggi ancora ]

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29/11/2013

The United States Of America (Columbia – 1968) - REWIND ’60

Mettere la puntina sul disco e venire trascinati con la memoria verso un circo oppure una delle fiere paesane cui tutti più o meno abbiamo partecipato non è cosa da poco, l’effetto è ancora più forte quando una voce femminile che ci ricorda per timbrica Grace Slick si impadronisce del brano, mentre sullo sfondo la banda suona con gran potenza di ottoni dissonante e evocativa per poi rallentare fino a scomparire. Nei primi anni ’60 tale Joseph Byrd dopo aver suonato prima del sano country, poi il vibrafono in un gruppo jazz, ed aver fatto comunella con LaMonte Young ed altri intellettuali del tempo alla Stanford University, parte per New York per studiare composizione insieme a John Cage. Non contento trova il tempo per diventare amico [... leggi ancora ]

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18/10/2013

Pink Moon (Island – 1972) - REWIND '70

Non c’è niente da fare, devo avere un debole per i songwriters riservati, timidi, ipersensibili, personaggi come Tim Buckley nel passato, oppure come Elliott Smith, Daniel Johnston e Vic Chesnutt nel presente. Ho sempre avuto una passionaccia anche per le copertine apribili, evocative, siano esse composte da fotografie o da disegni. Le due cose combinate insieme mi hanno portato a quest’album, a questo cantautore (termine che ho sempre odiato perché mi ricorda quelli, spesso terrificanti, di casa nostra) inglese, nato il 19 Giugno del 1948 che a 20 anni abbandona progressivamente il prestigioso Fitzwilliam College di Cambridge per dedicarsi quasi esclusivamente alla chitarra acustica e alle sue canzoni. Un suo concerto in un locale di [... leggi ancora ]

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18/07/2013

Goldfoil

Adriano Viterbini lascia momentaneamente Cesare Petulicchio, suo compagno di avventure nei Bud Spencer Blues Explosion, portando con se le sue sei corde ed intraprendendo un viaggio polveroso e affascinante all’interno dell’american primitism e del prewar folk omaggiando con passione e competenza decenni di strade blu. Le 12 tracce di GOLDFOIL (nome del pick-up montato in una delle sue chitarre) ci portano su quelle strade percorse da alcuni eroi della chitarra blues e folk del presente e del passato come Blind Wille Johnson, Robert Johnson, Woody Guthrie, John Fahey, Alvin Youngblood Hart, Tim Hardin e Jack Rose, tutti omaggiati più o meno apertamente dal talentuoso chitarrista romano. L’antica materia blues viene plasmata in tutte le [... leggi ancora ]

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28/06/2013

Innocence Is Kinky

Durante l’Øya Music Festival di Oslo nell’autunno del 2011, la musica di Jenny Hval e l’installazione di luci di Kyrre Heldal Karlsen hanno accompagnato la visione del film muto del 1928 “La Passion de Jeanne D’Arc” diretto dal danese Carl Theodor Dreyer. Questa installazione audio-video è stata chiamata dagli autori “Innocence Is Kinky”, ed il lavoro per produrla ha impegnato i due su più fronti diventando prima un libro, e successivamente nell'aprile 2013, il secondo atteso lavoro dell’artista norvegese dopo lo splendido “Viscera” di due anni fa. Lei stessa racconta così il processo compositivo:”Durante il periodo in cui scrivevo e registravo per l’installazione sonora, ero in tournee suonando il materiale [... leggi ancora ]

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03/05/2013

General Dome

C’era una volta (iniziano così quasi tutte le fiabe, almeno ai miei tempi) una ragazza ed un ragazzo, i loro nomi: Arone Dyer e Aron Sanchez. I due iniziarono presto a suonare in alcune band post punk a Brooklyn dove vivevano, ma ad un certo punto sentirono il bisogno di allargare i loro orizzonti. Nel 2007 decisero quindi di formare una band tutta loro ma avevano una brutta gatta da pelare: pur essendo solo due, volevano suonare in modo totalmente nuovo e come un intera band e, non bastasse, Arone (la fanciulla) aveva un problema cronico al tunnel carpale. Il loro dilemma sembrava di difficile risoluzione ma i due non si persero d'animo e si misero a costruire da soli i loro strumenti. E così da questa curiosa catena di montaggio a [... leggi ancora ]

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15/04/2013

The Terror

I malcapitati che seguono i miei podcast conoscono bene la mia predilezione per i Flaming Lips da Oklahoma City. Wayne Coyne, Steven Drozd e Michael Ivins non hanno mai smesso di sperimentare, di cambiare pelle, di giocare a modo loro sia con il pentagramma che con tutto quello che gli ruota attorno. Questa è sempre stata (forse) la loro dannazione e (sicuramente) la nostra benedizione. Un calderone istrionico che abbracciava all’inizio la psichedelia pura, ma che non ha mai disdegnato di confrontarsi con diversi altri stili musicali. Dai giochi sul palcoscenico con le mani giganti (recentemente rubate e poi ritrovate), il supermegafono, la bolla di plastica dentro la quale Wayne Coyne si muove sul pubblico, i giochi pirotecnici, i milioni [... leggi ancora ]

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