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l'archivio delle nostre trasmisioni dal 2006

Articoli firmati da Stefano Santoni - Rimuovi il filtro

18/07/2015

The Who Hits Hyde Park

Sono le 20:20 in punto del 26 giugno 2015, ho messo piede sul prato di Hyde Park dalle 13:00 minuto più minuto meno. Ho già visto Gaz Coombes, Johnny Marr, i Kaiser Chiefs e Paul Weller esibirsi su quel palco talmente enorme che riesce a rendere piccoli perfino dei giganti come gli Who (anche se in realtà Roger Daltrey è tutt'altro che un gigante con i suoi 168 cm...), ma sono totalmente impreparato alla fortissima scarica di brividi che sembra attraversare ogni parte del mio corpo quando Pete Townshend attacca con il riff kinksiano di I Can't Explain. Un'emozione talmente forte che quando parte il ritornello faccio fatica a cantare, quelle emozioni che non riusciva a spiegarsi nemmeno il diciannovenne Townshend quando metteva sul piatto [... leggi ancora ]

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29/05/2015

Primrose Green

Prendete Ryley Walker, un giovane chitarrista dedito al songwriting ed al fingerpicking, unitelo ad una band formata in parti uguali da vecchi marpioni e giovani talenti della scena jazz di Chicago, mettete il tutto all'interno della consolle pilotata da un certo Cooper Crain (geniaccio psichedelico membro dei Cave e dei Bitchin' Bajas) e mescolate per bene prima di servire questo cocktail a base di whisky rigorosamente su tavolini di legno all'interno di qualche ipotetico ambiente bucolico posto tra l'Illinois e la Gran Bretagna, e lasciatevi trasportare dall'effetto simile a quello dell'assenzio... Grazie all'apporto della sua band, Walker riesce a mettere maggiormente a fuoco il suono sviluppato nel precedente "All Kinds Of You", [... leggi ancora ]

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18/05/2015

Asunder, Sweet and Other Distress

Li avevamo quasi dati per finiti qualche tempo fa i Godspeed You! Black Emperor, dispersi da qualche parte nelle vaste foreste boreali del Quebec, poi due anni e mezzo fa 'Allelujah! Don't Bend! Ascend! ce li aveva fatti ritrovare (quasi) come li avevamo lasciati. Il collettivo di Montreal è fortunatamente tornato, e nonostante il nuovo Asunder, Sweet And Other Distress sia l'episodio più breve della loro carriera con i suoi 40 minuti scarsi, non viene certo a mancare il fascino ipnotico, epico senza compromessi di una band che sin dall'indimenticabile F#A#∞ del 1997 ha saputo trovare una formula unica composta da cavalcate eroiche che si innalzano al cielo come la bandiera che campeggia nel poster interno e che i GY!BE riescono a tenere [... leggi ancora ]

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05/05/2015

Carrie & Lowell

Esattamente dieci anni fa arrivò alle mie orecchie un album inciso da un bizzarro songwriter di Detroit chiamato Sufjan Stevens che invitava in maniera bislacca tra gangster e supereroi a sentire l'atmosfera dello stato dell'Illinois. Si trattava di uno splendido quanto sfaccettato affresco sonoro che mescolava pop orchestrale a country e folk, il tutto con un gusto teatrale ed un'ispirazione sempre messa perfettamente a fuoco. Solo successivamente ho scoperto che quello era il secondo album dedicato ad uno stato americano, il primo (naturalmente dedicato al suo Michigan) era uscito appena due anni prima. Ho iniziato ad interessarmi alla figura di questo stravagante songwriter, distante dal classico cliche del folksinger, ma personaggio [... leggi ancora ]

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26/02/2015

On Bended Knee

Ci sarebbe molto da dire sulla musica italiana schiacciata tra i cosiddetti talent ed i vari fenomeni commerciali passando per certi presunti fenomeni “underground” che a guardare bene uscendo dal nostro piccolo mondo si rivelano di una pochezza disarmante (un nome su tutti: Vasco Brondi, ma ce ne sarebbero molti altri…). Meglio rimandare questo scomodo discorso ad un’altra occasione... Ringraziando il cielo c’è chi nel nostro stivale sa fare ancora bella musica: ad esempio il 2014 ha visto il ritorno trionfale degli anti-pop Gustoforte, il felicissimo approdo dei siciliani Lay Llamas alla Rocket Recordings, un Andrea Belfi che si è saputo addirittura triplicare: un album solista di felice elettroacustica, un altro lavoro in [... leggi ancora ]

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29/10/2014

Primitive And Deadly

Tra il 1997 ed il 2003 una serie di sessioni di registrazione capitanata da Josh Homme (Kyuss, QOTSA, Them Crooked Vultures) è riuscita in qualche modo a codificare il suono di quel genere chiamato stoner rock e della cosiddetta Palm Desert Scene. I 5 album usciti sotto il nome di The Desert Session sono stati perlopiù registrati in un famoso studio chiamato Rancho De La Luna presso il Parco Nazionale di Joshua Tree in California. Ed è proprio quì che Dylan Carlson ha ideato e realizzato il nuovo lavoro degli Earth, due anni dopo la conclusione della "saga" Angels Of Darkness, Demons Of Light. Dopo aver messo la puntina sul piatto tutto sembra andare seguendo il copione classico del gruppo di Seattle: infatti la chitarra di Dylan [... leggi ancora ]

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06/10/2014

Chills On Glass

Nella seconda metà degli anni '90 una band di Chicago cercava, riuscendoci con sucesso, a destrutturare rock e blues dando vita ad un suono tanto oscuro quanto appassionante. La band in questione si chiamava U.S. Maple, autori di 5 album dal 1995 al 2003, ed uno dei due chitarristi, Todd Rittmann, nel 2009 ha formato un suo progetto chiamato Dead Rider. Assente da tre anni Rittmann con i suoi nuovi compagni di avventura (Matthew Espy: batteria, Andrea Faught: tromba e tastiere e Thymme Jones: elettronica, tastiere, fiati e batteria, questi ultimi due anche nei Cheer-Accident) torna sul luogo del delitto. La sua missione è sempre la stessa: scomporre e ricomporre, e stavolta ha molte più frecce al suo arco rispetto agli U.S. Maple. Mi [... leggi ancora ]

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29/09/2014

Quinto Quarto

La splendida ristampa del loro esordio del 1984 re-intitolato "La Prima Volta" e uscito lo scorso anno per Plastica Marella era stato solo un appetitoso antipasto. Il quartetto romano formato da Stefano Galderisi (basso, contrabbasso e noise), Roberto Giannotti (percussioni, voci, elettronica, rumori e oggetti inanimati), Francesco Verdinelli (chitarre, tastiere analogiche, synth e giradischi) e Silvia Brunelli (batteria), torna sulle scene con uno spettacolare nuovo lavoro uscito in sole 300 copie in vinile trasparente e riesce con successo a "dar fastidio a questa desolata penisola degli idioti" (ed è molto difficile dargli torto...). Pochi, anzi nessuno può stargli dietro in Italia, lo si capisce subito appena parte lo scuro jazz [... leggi ancora ]

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22/09/2014

Enter

Avevo già accennato a loro in sede di recensione del progetto pop della voce dei miei pupilli Wildbirds & Peacedrums, Mariam Wallentin. E chi segue i miei podcast sa bene che sia i W&P che i Fire! (Trio avant-jazz che vede dietro i tamburi Andreas Werliin, marito di Mariam e metà dei W&P) appaiono regolarmente nelle mie scalette per il loro approccio in perfetto equilibrio tra jazz, psichedelia, attitudine garage, primitivismo folk-blues spogliato da ogni orpello e persino pop nel caso dei W&P.

Nel corso del 2013 i Fire! (Mats Gustafsson: sassofoni, Fender Rhodes e elettronica, Johan Berthling: basso e Andreas Werliin: batteria) hanno fatto uscire il loro secondo album in studio (quarto se contiamo le collaborazioni con Jim [... leggi ancora ]

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07/05/2014

Champagne Holocaust

È possibile ascoltare un gruppo sgradevole, politically incorrect, disordinato, anarchico, malato, sghembo - nell’accezione peggiore del termine - e rimanerne entusiasmati a tal punto da voler riscrivere a causa loro la Playlist dell’anno appena trascorso? Ebbene sì! È quello che mi è successo all’ennesimo giro di questo “Champagne Holocaust” che proprio non ne vuol sapere di allontanarsi dalla puntina del mio piatto…
Loro si fanno chiamare The Fat White Family ed hanno in un outsider autarchico come Mark E. Smith (leader dei Fall) e nella furia espressionista dei Birthday Party alcune delle loro principali influenze; vengono dal sud di Londra ma si tratta in realtà un gruppo multietnico, capitanato dal cantante Lias [... leggi ancora ]

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