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Saturdays = Youth

Di: Michele Luches | 28/05/2008

Prologo: metto su con non molta convinzione questo disco, di cui ho letto molto bene in una recensione on line, sulla quale vengono tirati in ballo (tanto per cambiare, visto che è il trend del rock degli ultimi anni) le sonorità degli '80. Ormai, da consumato consumatore di quel genere, non mi aspetto niente di veramente "particolare"... Premo "play"...

Le delicate note di un piano solleticano subito i miei sensi: la canzone s'intitola "You Appearing", ed è proprio come se mi (ri)apparissero ricordi di giorni in cui io e molti altri della mia generazione ci lasciavamo trasportare in posti "altri" da quello che fu definito "dream pop"... ci rimango... poi, dopo 1 minuto e 27 secondi, "quella" voce... Ma... è tornata Elizabeth, penso. Ma non è la Fraser, bensì tale Morgan Kibby (vocalist di tali Romanovs). L'effetto è meraviglioso, una canzone che davvero ti trasporta in un posto "altro", lontano dalle miserie di "qui e ora". Poi, la seconda traccia (nonchè singolo estrapolato) "Kim And Jessie", memore di certo synth pop "intelligente", vagamente in odore di Tears For Fears, coinvolgente come certe discussioni in cui proprio ci tieni ad avere l'ultima parola... E poi la terza traccia, e poi la quarta, e...

I francesi M83 esordirono (per l'etichetta indipendente Gooom), un po' sulla falsariga degli Air, nel 2003 con "Dead Cities, Red Seas & Lost Ghosts", allora erano in due, Anthony Gonzalez e Nicolas Fromageau, che ha poi lasciato dopo l'uscita di "Before The Dawn Heals Us" (il loro esordio sulla prestigiosa Mute) nel 2005. Gonzalez si è quindi affidato alle cure di due produttori esperti, Ken Thomas (che ha lavorato tra gli altri con Cocteau Twins -toh!-, Sigur Ros e Suede) e Ewan Pearson (The Rapture) per tirar fuori questo disco che è una gemma di bellezza a tratti accecante, che si rifà come detto a certo drem pop degli '80 (la scuola 4AD, Cocteau Twins in particolare) e allo shoegaze di fine '80-primi '90 (My Bloody Valentine, Slowdive). Ma le "citazioni" lasciano ampio spazio ad un disco che vive comunque di vita propria, sinceramente appassionato e appassionatamente sincero. Splendidamente emotivo ed emotivamente splendido.

Per coloro che amano volteggiare nell'aere, in qualche posto "altro"...


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