Più che il PodUniversale dovrei chiamarlo il Pod dei Disastri: La sediola che perde la ruota e quasi cado, il braccio che tiene il mic che viene giù ancora una volta -- BUM! la cuffia che perde un auricolare che debbo tenere con una mano fino alla fine e, la cosa più stupenda, il computer che si spegne da solo a tre quarti del pod.
Ricuci tutto, vien fuori un Pod stupendo, dal blues delle origini africane a quello psichedelico degli anni '60, all'elettronica di oggi, complici Von Südenfed, Bjørk e altri nordici. Con urlo fantasma finale, e un inizio che è una chicca, dedicato al grande Franz se riconosce di che si tratta!
Anzi, ci ripenso, glielo dedico comunque!
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domenica 10/06/2007