Cerca tra i 5409 podcast,
l'archivio delle nostre trasmisioni dal 2006

San Lorenzo Suite, terza puntata

Di: Fulvio Savagnone | 21/11/2011

(Riassunto delle puntate precedenti:
Un uomo sui 35 anni, in forma smagliante in barba alla pratica assidua di sex drugs and rock’n’roll, mentre si reca alla sua serata di lavoro viene sgozzato da un finto turista spaesato.
La stessa notte, il vostro beniamino, cioè il sottoscritto, vaga in preda a malinconie amorose per una città acidamente piovosa e solitaria. Avendo fatto un po' di movimento per tentare di dissipare dette malinconie, si dirige ora verso l'unica oasi in grado di risollevare i precordi. Ed ecco il Rive Gauche, ribollente di un'umanità più che varia.
Quasi non riesco a bere la prima pinta che vengo accostato da uno sconosciuto che ha bisogno anche lui di venire a patti con il mal d'amore. E proprio a me deve venire a raccontare le sue vicissitudini...


4. Artémis et Alphée (Fugue)

Così il tizio prese a raccontare
- Tutto è cominciato ad una festa di Radio Roll la conosce no?
- E come no feci io.
- Beh locale strafico nel Blocco Spagna Agglomerato Centro un reggimento di minacciosi buttafuori all’ingresso e dentro un sacco di bel mondo io stavo là drink in mano sistemi di puntamento attivati era pieno di fanciulle come dire cioè pazzesche mica riuscivo a decidere a quale lanciare le mie procedure di abbordo. Lei sa come vanno le cose a queste feste tutti puntano tutti.
- Sì?
- Sì. Insomma la faccio breve stavo agonizzando sulla scelta della preda quando la vedo.
- La vede?
- La vedo.
- Chi vede?
- Lei. Vedo lei. Per favore non mi interrompa dice il tizio con una certa urgenza negli occhi e poi continuò
- Alta ma non troppo praticamente come me slanciata un po’ pallida vita stretta sedere disegnato e compatto ma non certo piccolo spalle larghe coi loro bravi muscoletti sisette piccole ma proporzionate soda e tosta capelli neri ciocche viola occhi verde basilissa sguardo omicida vestito tubino stretto in polileather blu ultrasottile che come se non ci fosse con piccoli strappi vedo-non-vedo sull’ombelico e dietro sulla zona sacro-solconatiche movenze elastoplastiche da sogno.
Riprese fiato. Poi proseguì
- Allora faccio all’amico che mi aveva accompagnato al party la vedi quella beh io vado
- Fossi in te ci penserei due volte fa il mio amico
- E perché mai dico io
- Perché è la donna di DJ Jack the Groove dice lui e io replico
- Ah sì mica sono geloso!
A questo battuta del tizio squinternato il vostro beniamino cioè il sottoscritto pensa Oddìo… Ma non la do a vedere e faccio una risatina di cortesia.
Evidentemente la risatina lo lusinga perché fa
- Buona eh? È un numero che faccio sempre sa? Quasi un marchio di fabbrica ma se solo avessi saputo...
- Saputo cosa?
- Per favore aspetti mi faccia finire insomma in quel mentre lei si volta e vede me e il mio amico o meglio il mio amico lo sorvola e lo sguardo di basilissa atterra su me capito? ‘Sta cosa m’ha pompato l’ego al massimo.
- Ha detto che era la donna di Jack the Groove? Chiedo io
- L’ho detto no? Ma mi sta a sentire?
- Sì sì come no però forse è meglio...
- Stia calmo adesso ci arriviamo dov’ero ah già lei mi squadra e dice tutto ha capito? uno sguardo e dice tutto. Allora mollo il mio amico come si dice in questi casi ognuno per sé e così via allora faccio un passo avanti e lei uno indietro. Lei va sulla pista sempre fissandomi e io la seguo chiedendomi se magari a missare la tantrance che le casse stavano pompando a mille non ci fosse proprio Jack the Groove dopotutto è il DJ più seguito più ammirato più groovy di Radio Roll comunque chissenefrega quando un ombelico ti si rivolge dimenandosi a quel modo.
- Mmh mh ammetto io.
- Lei ballava come una Urì professionale ogni fremito di carne era un richiamo flessuoso e poi con quel minissimo tubino ma la cosa più irresistibile era che mi attirava e quando quasi la raggiungevo mi concedeva due mosse di danza a distanza e poi mi sfuggiva sempre fissandomi nascondendosi dietro qualcun’altro scivolando via per la pedana per poi fermarsi e inviarmi un altro segnale e io appresso come leone che caccia gazzella o magari lei sarebbe potuta essere Artemide ed io Alfeo fatto sta che abbiamo proseguito a rincorrerci tra la folla in pieno baccanale a quasi afferrarci e a sfuggirci a tempo di trance io avevo i brividi i capelli dritti sulla nuca dritti come come come vabbé ha capito no?
- Mmh dico io mentre finisco la seconda pinta Karl lancia uno sguardo interrogativo io con gli occhi confermo et voilà comparsa della terza.

5. Les Amoureux (Sarabande)
- Alla fine del missaggio col pezzo successivo la raggiungo e l’afferro o si fa raggiungere e m’afferra lei che importanza ha i bacini si incollano e roteano in sincrono africano cosce si insinuano tra cosce attriti tra carni e stoffe sangue pompato a 180 bpm prima agganciamo gli sguardi mentre mani esplorano schiene poi i fiati e gli ansimi si mescolano insomma lo sa come vanno queste cose.
- Mmh mh dico io non che volessi incoraggiarlo ma il tizio proseguì.
- Io faccio per portarla via in posti più comodi ma lei fa
- No devo rimanere qui vieni domani pomeriggio a casa mia io dico maddài chi resiste fino a domani dice lei io resisto e così devi resistere anche tu eddài supplico mica puoi mollarmi così c’ho la pressione a mille sì che posso o vieni domani diciotto e trenta Unità Ventisette Blocco Parioli Agglomerato Nord o io a te non t’ho mai visto né ti vedrò mai più.
- Che potevo fare? E poi una visita al Blocco Parioli Agglomerato Nord m’attizzava già pregustavo il lusso capito? Senti posso darti del tu mi sembra che tu stai nel feeling no?
Veramente io non stavo proprio da nessuna parte o meglio stavo con i miei guai così dissi OK va’ avanti.
- Il giorno dopo ero lì mezz’ora prima capito? Non vedevo l’ora lei mi era rimasta stampata in testa qualcosa di indicibile non mi sembrava vero andavo avanti e indietro sotto la sua unità come uno scemo quando scatta l’ora mi precipito a digitare la richiesta d’ingresso lei apre senza manco mostrarsi a video sapeva già che ero io capito? capito?
- Ho capito ho capito faccio io con fare annoiato da scoraggiare chiunque ma lui imperterrito prosegue
- Mi fa entrare aveva addosso si fa per dire un intimo di Aphrodite’s & Devil effetto sconvolgente garantite-o-rimborsate mi mette in mano un First Chakra Bliss e mi porta dritto in camera da letto a quel punto sono rimasto un minimo interdetto perché nell’aria oltre ad aerosol di afrori afrodisiaci come se quel cocktail non fosse bastato insomma c’era nell’aria una musica cioè la musica che si sentiva certo aveva un Tata 3.5 chissà quanto l’aveva pagato la musica era proprio DJ Jack the Groove da Radio Roll. Non ci potevo credere però sai m’ha subito agguantato e sbattuto sul futon pneumatico e mica ho avuto il tempo di obiettare qualcosa.

E questo è il pezzo che qualcuna di voi ci ha appena richiesto l’ormai storico rimissaggio del trentennale del brano che sancì lo scioglimento degli Acid Mother Temple continuate a collegarvi così lo schermo sta bollendo buon ascolto con Radio Roll la vostra e-radio preferita.

- Lo conosci quel pezzo?
- Mmh mh dico io vorrei vedere che non lo conosco
- Beh lei è venuta proprio sul cluster finale sai quell’esplosione sonica. C’ero arrivato quasi anch’io ma lei s’è sfilata mi ha buttato addosso i miei vestiti e mi fa sei uno schianto ma adesso te ne vai.
- Stai a scherza’ faccio io
- Che coatto sei no non scherzo adesso ti rivesti e sparisci o così o niente torna la settimana prossima alla stessa ora e ricominciamo da dove abbiamo lasciato.
Adesso vai vai se mi vuoi bene.
E non chiedermi niente mai
- Capito? mi molla così sul più bello mi spinge fuori ma con uno sguardo insieme intimidatorio supplichevole pieno di promesse e minacce mi sono ritrovato per strada che avevo ancora in mano una delle mie babbushes penultimo trend...

6. Entr’acte
E così questo tizio che aveva interrotto i miei pensieri e i sorsi della mia scura interruppe anche il racconto che non dovevo non potevo non volevo proprio sentire.
Il tizio si attaccò al suo bicchiere e ne scolò il contenuto.
Mentre lui trangugiava io dovetti guardarmi intorno per normalizzare le mie percezioni. Per fortuna il Rive Gauche era ancora là.
Proprio in quel momento un mugolio dal connotato chiaramente sessuale percorse la clientela non maschile a salutare l’ingresso di due manzi megaanabolizzati infilati quasi a farli scoppiare in sottilissimi bodi in tessuto termocromatico coperti dappertutto del logo di una famosa multinazionale di diet-hashish che erano lì a promuovere cioè a distribuire gratis-et-amore-dei. I manzi furono circondati pressoché istantaneamente da un nugolo di avventrici potenziali clienti che con inequivocabili tremori del bacino lasciavano trasparire desideri non solo orientati al diet-hashish della famosa multinazionale. Nel frattempo in un altro angolo del rive Gauche il mio amico pakistano senza una gamba faceva risibili trucchetti di prestidigitazione con pezzetti di plastica colorata nessuno stava a guardarlo e ciò nonostante alla fine della serata riusciva comunque ad elemosinare un po’ di crediti che poi provvedevo io a rimpinguare che ci volete fare mi stava simpatico e in fondo in fondo sono un sentimentale anch’io.
Il tizio riprese
- Adesso vai vai se mi vuoi bene? m’aveva stregato m’aveva avrei fatto qualsiasi cosa mai avrei pensato che mi sarei potuto ridurre così dopo averla vista solo due volte in tutto mezz’ora ma ormai ero totalmente lesso. Barman!
Si chiama Karl gli spiegai.
- Karl! chiamò lui con tono vocale appena impastato
Karl alzò il sopracciglio sinistro squadrò il tizio e gli materializzò un altro Freddy Fudpucker.

- Però! disse il tizio attaccando quel tiramisù liquido.
- È il Rive Gauche faccio io.
- Non era Karl? fa lui.
- Il pub preciso io.
- Rive Gauche?
- Rive Gauche.
- E Karl è il barman?
- Il barman.
- Bel pub.
- Bello.
- Non è il mio agglomerato ma mi sa che ci ritorno.
- Mmh mh.

(Continua...)

Condividi

     

Commenta

ULTIMI POST