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San Lorenzo Suite, seconda puntata

Di: Fulvio Savagnone | 14/11/2011
San Lorenzo Suite

Ballet en 10 scènes pour quatre personnages et pub:


1. Prélude
2. Rêverie (Allemande)
3. Le Pub (Courante)
4. Artémis et Alphée (Fugue)
5. Les Amoureux (Sarabande)
6. Entr’acte
7. Les Liaisons Dangereuses (Passacaille)
8. Le Pub (reprise, Bourrée)
9. Chagrins d’Amour (Loure)
10. Triste, solitaire (et Final)


Riassunto delle puntate precedenti:
Un uomo sui 35 anni, in forma smagliante in barba alla pratica assidua di sex drugs and rock’n’roll, viene sgozzato da un finto turista spaesato.
Il vostro beniamino, cioè il sottoscritto, vaga per una città notturna e solitaria in preda a malinconie amorose. Avendo fatto un po' di movimento per tentare di dissiparle, si dirige ora verso l'unica oasi in grado di risollevare i precordi. Ed ecco il Rive Gauche...


3. Le Pub (Courante)

Impatto all’ingresso come al solito e cioè percentuale di ossigeno respirabile ridotta al minimo indispensabile luci calde e basse non ho mai capito se allo scopo di creare un’atmosfera o per ridurre il numero di crediti da versare alla Società per il Miglioramento dell’Energia cento occhi di vari sessi che appena entri ti squadrano l’istante sufficiente per capire se sei pericoloso interessante rimorchiabile insignificante per poi tornare a drinks a sospiri ad ammiccamenti più o meno espliciti a parole più o meno coerenti musica di tendenza ma rigorosamente fuori moda coperta dal vociare frammenti di conversazioni in delirante contrappunto.

Borgland era chiuso e ho dovuto aspettare due ore sotto la che mi fai tre pinte di Dizzy Dame ultrastrong e quindici pacchetti di cazzo guarda quella guarda quella guarda quella vuoi questo soft indian quality molto molto buono compra per tua signora a tua signora fai regalo questo soft ti porta subito dentro Matrice ma che è ‘n pabbe questo ansenti che musica de mmerda annamo va’ that bloody bastard sold me this shitty stuff shut up you dope everybody understands you here dei flussi migratori che coinvolgono paesi terzi ma in fondo che cazzo di politica vuoi applicare e non essere così banale.

Fendetti la folla muro praticamente impenetrabile così come il Maestro di Sushi inserisce il filo infinitesimalmente sottile del coltello nel vuoto tra uno strato di molecole e l’altro a separare perfette fettine di pesce con gesto ad un tempo artistico feroce e sublime.
Raggiunsi il mio morfosgabello->alcova riservato ahimé quella notte non avevo nessuna con cui dividerlo e mi abbattei affranto sul bancone. Come per incanto Karl cioè il mio barman di fiducia fece apparire la mia usuale pinta di Guinness a rinfrancare gli spiriti del vostro beniamino cioè il sottoscritto. Dopo il primo lungo fresco stimolante giustamente amaro sorso mi guardai intorno.

T’ho detto che non lo voglio eddài e llévete così l’ho mollato lì lui a smanettare e io mi sbattevo quello con mica s’è accorto di niente bada senti forse un altro Pink Pussy non lo reggi non è pensabile che il Mercato premi un prodotto già obsoleto tanti auguri a teeee già si trova la beta di bisbigliatore degli occhi minacciosi hai comprato l’ultimo delle Skellettes se t’interessa ho craccato cubase 23.1 comunque la posizione del Governo Unificato del Nord Mediterraneo è pericolosissima se solo pensi a quanti.

Le mie barwomen pandionisiache erano là a spillare a mescere a elargire sorrisi a raccogliere bicchieri vuoti e portacenere pieni. Karl in perfetta simbiosi con il suo scecher intrugliava magnificenti e insidiosi intrugli che i clienti si affrettavano a trangugiare con sovrano sprezzo del pericolo. Estévan Gÿorgy e Schwarz l’apollinea triade del management tutto vedeva tutto muoveva a tutto provvedeva senza parere. Venditori cingalesi di software pirata per l’accesso alle più nascoste sinapsi della Matrice venivano regolarmente respinti un one-man-show finlandese cercava di guadagnarsi qualche credito sprimacciando lo schermo del suo tablet nell’esecuzione di una versione drum’n’bass di Non Più Andrai Farfallone Amoroso dalle Nozze di Figaro mentre col gomito attivava procedure di interrupt sull’hard legato alla schiena insieme al sampler quando scuoteva la testa tintinnavano moduli RAM di un Mac G7 da antiquariato i miei amici Johannes e Markus lì da ore non certo dissipate a mantenersi sobri discutevano dei rispettivi meriti delle proprie battute di spirito indirizzate alle amiche delle barwomen pandionisiache che quanto a pandionisismo non scherzavano manco loro.
Il Rive Gauche al suo meglio come sempre. Rassicurante davvero dopo le mie altalene emozionali di oggi.
A proposito di altalene bevvi il secondo sorso della mia stout ancora più meravigliosamente lungo fresco stimolante giustamente amaro. Il mood cominciava a risalire ma non avevo ancora voglia di andare a fare concorrenza a Johannes e Markus.
Avrei volentieri trangugiato il terzo e ultimo sorso della mia ghingess ah come finisce presto la prima pinta quando qualcuno pensò bene di darmi un paio di manate sul braccio in fase di sollevamento così al solo scopo di richiamare la mia attenzione sulle sue parole.
- Freddo e umido là fuori vero?
Mi voltai verso la voce così dannatamente importuna e fuori tempo ma vidi che proveniva da un fratello.
Eh sì un compagno di sventure.
Il tizio vestiva con materiali di recupero come imponeva la moda corrente ma qualcosa nella scelta degli accessori faceva trasparire il mio stesso feeling di nostalgia per una donna. Anche lo sguardo languido da S. Bernardo innamorato sinergizzava a rendere accurato il riconoscimento di tale feeling.
Mi guardava fisso con l’occhio leggermente fuori fuoco di chi ha il cervello perso in mille rivoli di cui solo un paio mantenevano la presa su questo piano della realtà e di questi uno serviva a identificarmi come uno nella sua stessa disposizione d’animo.
Quasi.
Mi mossi a compassione e decisi di rispondergli.
- Sì è vero.
- Brutta serata per andarsene in giro.
- Già
Cercavo comunque di tagliar corto. Lui bevve un sorso del suo Freddy Fudpucker il famoso Special che Karl si permette di suggerire ai clienti bisognosi di risalire la china. A giudicare dall’aria che aveva come di galleggiante cullato dalle onde non era certo il primo che mandava giù.
Visto che la conversazione languiva ne approfittai per farmi finalmente il famoso terzo e ultimo sorso. Fine della stout. Non avevo ancora poggiato il bicchiere sul bancone che già era pronta davanti a me la seconda pinta. Ah le mie barwomen pandionisiache! Non per niente il Rive Gauche era il mio pub di fiducia.
Stavo per fare il primo grande sorso del secondo giro cioè il quarto in totale quando il tizio mi smanacciò ancora e mi disse con quel suo sguardo deragliato
- Devo raccontare la mia storia a qualcuno ho l’impressione che lei potrebbe capire.
Oh no oh no no no way man perché proprio a me stavo per l’appunto cercando di superare la mia di depressione non farlo è meglio che non me la racconti la tua storia le storie ti prendono e non sai mai dove ti portano così gli risposi
- OK sentiamo.

(Continua...)

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