Travaglio, bavaglio, Roberta Valenti e noi. Passaparola!
Ricevo via email da Robertina Valenti e PASSO PAROLA, copiate e incollate e fate altrettanto!!!
E' un po' lungo , ma vi prego di leggerlo...
buona giornata a tutti
love
Testo dell'intervento di Marco
Travaglio.
Buongiorno a tutti. Intanto, buone vacanze: oggi è
l'ultimo appuntamento di Passaparola prima di un periodo di ferie che durerÃ
fino al primo settembre, quando ci rivedremo per fare il punto su questa estate
che, nel frattempo, ci avrà regalato altre vergogne. Abbiamo alle viste, domani,
il lodo dell'impunità ; abbiamo già annunciata per settembre una super riforma
talmente super che dovrà impedire addirittura l'arresto di presidenti di Regione
che prendano le tangenti. Sarà veramente una cosa poderosa. Per fortuna, dopo le
volgarità e le trivialità di Piazza Navona, è tornata l'eleganza: ieri Lord
Brummel, al secolo Umberto Bossi, ha dato un grande segno di civiltà e di
civismo, proprio, inneggiando all'Inno nazionale con il dito sollevato. Poi gli
hanno pure bocciato il figlio alla maturità , quindi è colpa dei professori
terroni, ma adesso facciamo eleggere i giudici e i professori in Padania, così
finalmente promuoveranno il somarello.
Purtroppo siamo costretti ancora a
parlare di giustizia perché, insomma, domani siamo a una violenza che non
avevamo mai subito: una legge che renderà quattro persone immuni da qualsiasi
conseguenza per gli eventuali reati che commetteranno. Quella che Beppe Grillo,
a cui facciamo gli auguri perché credo oggi compia sessant'anni, chiama "La
banda dei quattro". Interessa partire da un articolo del Corriere della Sera
dell'ambasciatore Sergio Romano che, visto che ha fatto l'ambasciatore dovrebbe
essere uno che ha girato il mondo. Si vede che l'ha girato ma non si è accorto
di nulla perché ci spiega che c'è un problema in tutto il mondo ed è l'invadenza
della magistratura. La magistratura che invade, che si impiccia. Dice: "Chiedete
ad Aznar, Chirac, Kohl, Bush, Kissinger, Olmert, o - se fosse in grado di
rispondervi - Sharon che cosa pensino dei loro magistrati o di quelli che
cercano di incriminarli di fronte al tribunale di un altro Paese. Vi diranno,
privatamente, risposte non troppo diverse dalle parole con cui Berlusconi ha
polemizzato in questi anni con la magistratura italiana". Perché c'è una guerra
della giustizia contro la politica.
Ecco, può darsi che queste persone in
privato dicano delle cosacce sui magistrati, il fatto è che non le dicono mai in
pubblico e soprattutto, quando hanno un processo, lo subiscono, a volte si
dimettono, mai attaccano i loro giudici e mai cambiano le leggi per immunizzarsi
dal loro processo. La differenza è questa ma l'ambasciatore Romano non la
coglie, è troppo raffinato nel suo modo di ragionare per accorgersi di questa
banalissima differenza. Tant'è che un altro personaggio che ha girato il mondo,
ma a differenza di Romano lo ha capito, e cioè Furio Colombo, ieri scriveva:
"Nella campagna elettorale degli Stati Uniti, espressioni come 'guerra fra
politica e giustizia' - insomma le stupidaggini che scrivono i Panebianco, i
Sergio Romano, gli Ostellino, i Galli Della Loggia, i Pierluigi Battisti, il
plotone anti toghe del Corriere della Sera - sono intraducibili. Sul New York
Times non si riuscirebbe nemmeno a tradurli in lingua inglese." Infatti i due
candidati dei grandi partiti americani che si fronteggiano alle elezioni non
hanno alcuna posizione sulla giustizia, salvo le garanzie e i diritti umani e
civili di tutti i cittadini. "Non l'hanno e non devono averla perché tutto è giÃ
stabilito dalla Costituzione americana e, inoltre, perché i candidati delle
elezioni americane sono in corsa per ottenere il potere esecutivo, non il potere
giudiziario.
Quando il presidente e la signora Clinton sono finiti sotto
inchiesta per bancarotta - su una piccola proprietà dell'Arkansas gestita
insieme con soci infidi - l'America non si è fermata un istante. Non c'è stato
alcun convegno. Il Presidente ha fatto la spola tra la Casa Bianca e il Gran
Giurì - l'organo istruttorio dove doveva essere interrogato - e ci è anche
andato di corsa - altrimenti sarebbe scattato l'impeachment, se avesse ritardato
l'audizione davanti ai magistrati - e alla fine si è ben guardato dal denunciare
persecuzioni". Eppure il procuratore che lo aveva convocato era Kenneth Starr,
un esponente del partito Repubblicano a lui avverso. "Quando i Clinton sono poi
stati assolti, nessuno ha parlato di teorema svuotato come una bolla di sapone -
come dice il portavoce di Berlusconi, Bonaiuti, a proposito dei processi di
Berlusconi che tra l'altro non si sono mai svuotati come bolle di sapone - hanno
semplicemente detto - i Clinton - 'è finita bene'". Hanno ricominciato e sono
stati poi sottoposti ad altre sette inchieste.
Allora, io e tre colleghi, Pino Corrias, Peter Gomez e Marco Lillo, abbiamo
preparato questo libretto che esce oggi che si chiama "Bavaglio" e che
presentiamo questa sera. Ve lo dico perché i giornali, purtroppo, hanno nascosto
la nostra presentazione, quindi fa parte del nostro stile di passare parola: se
qualcuno vuole sentir parlare di queste cose, stasera lo presentiamo a Milano
alla Camera del Lavoro in Corso di Porta Vittoria 43 davanti al Tribunale.
Perché ve lo cito? Perché vi voglio dare una piccola anticipazione.
Noi ci
siamo andati a studiare i sistemi stranieri perché quello che sta succedendo in
Italia è talmente grave da richiedere un surplus di menzogna rispetto a quelle
che ci vengono somministrate quotidianamente. Quindi ci stanno martellando sul
fatto che in tutto il mondo c'è l'emergenza della guerra della magistratura
contro la politica, e all'estero i politici si mettono al riparo perché in tutto
il mondo - ci dicono - ci sono il Lodo Alfano, il Lodo Schifani. Naturalmente,
se voi passate qualunque frontiera e chiedete del Lodo Alfano e del Lodo
Schifani vi guardano stupiti perché non sanno, per fortuna loro, chi siano
questi soggetti. In ogni caso, non sanno proprio di che si sta parlando, nel
senso che non c'è Paese al mondo che conosca sistema di immunità che ci stanno
per regalare a rate, prima per le quattro cariche - per le faccende urgenti -
poi per tutti gli altri parlamentari come si vuole prevedere per la ripresa
autunnale. Cominciamo a vedere alcuni flash tratti dal libro. Il Parlamento
Europeo dovrebbe essere il nostro punto di riferimento: al Parlamento Europeo
c'è una norma, approvata l'anno scorso, una brutta norma che prevede che il
Parlamento possa chiedere di sospendere qualche procedimento a carico di un
europarlamentare.
Questo non significa, però, che i processi ai parlamentari
si bloccano autonomamente: deve intervenire il Parlamento per bloccarne uno. E
quando lo può bloccare? Lo può bloccare, spiega il socialista tedesco Rothley
che ha fatto da relatore a questa norma, quando ci siano, dietro l'indagine sul
parlamentare, azioni repressive arbitrarie e ostacoli frapposti dal potere
esecutivo sul libero esercizio del mandato elettivo. Cosa vuol dire? Che se c'è
una magistratura collegata a un governo che vuole perseguitare un oppositore,
allora il Parlamento Europeo lo deve proteggere. Questo per quali Paesi vale?
Vale per quei Paesi in cui la magistratura è il braccio operativo del governo,
le procure sono dipendenti dal ministro della giustizia e quindi può capitare
che qualche giudice particolarmente servile e zelante voglia addirittura colpire
qualcuno soltanto perché si oppone al governo a cui lui è legato e nel quale
vuole, magari, fare carriera. Non è il nostro caso, perché noi siamo l'unico
Paese al mondo che può vantare, e mai lo fa a sufficienza, una magistratura che
non è collegata al governo. Tant'è che qui sono spessissimo membri del governo
che chiedono protezione contro le indagini fatte dalla magistratura. Quindi
accusano la magistratura di essere troppo indipendente dal governo, il sogno di
tutti gli altri Paesi democratici. L'immunità europea col sistema italiano non
c'entra e mai potrà capitare che un governo usi un magistrato per colpire un
oppositore perché, per fortuna, in Italia i governi non possono dare ordini alla
magistratura. Il fatto che poi ci sia qualche magistrato che fa dei favori ai
governi è un altro paio di maniche, ma non c'è nessun nesso fra le due
cose.
Tant'è che il Parlamento Europeo ha addirittura autorizzato l'arresto
di un suo membro, Bernard Tapie vecchio presidente dell'Olimpique Marsiglia,
europarlamentare, era amico di Mitterrand, fu condannato a due anni per tasse
non pagate per trenta miliardi di vecchie lire. L'europarlamento gli ha tolto
l'immunità e lui è andato in carcere. Hanno autorizzato l'arresto di un membro
del Parlamento Europeo. Perché? Perché erano delitti comuni, mica delitti di
opinione: era evasione fiscale... Jean Marie Le Pen e Mario Borghezio hanno
avuto dei processi, il Parlamento li ha immediatamente revocato l'immunitÃ
autorizzando i processi. Ed è addirittura, nel '99, crollata la Commissione
Europea. Arrivò Prodi alla presidenza della Commissione Europea al posto della
Commissione Santer, crollata per uno scandalo. Cos'era successo? Che la
commissaria francese Edith Cresson, una delle ministre europee di quel periodo,
era stata incriminata dai giudici belgi per un fatto veramente orrendo: aveva
assunto come consulente della Commissione Europea un dentista suo amico. Una
cosa che da noi sarebbe normale, lì ha provocato uno scandalo enorme,
un'indagine della magistratura belga, il crollo della Commissione Europa - cioè
del governo dell'Europa. Si sono dimenticati di fare come si farebbe in Italia:
una norma per mettere al riparo la Commissione Europea. Il governo europeo è
stato affondato da un'indagine della magistratura belga. Vediamo un po' cosa
succede in alcuni Paesi europei - non tutti, gli altri dettagli li troverete nel
"Bavaglio". La Francia: dal '95 non c'è più l'autorizzazione a procedere per
indagare sui parlamentari, un po' come da noi dal '93. A parte le loro opinioni:
in quasi tutti i Paesi d'Europa il Parlamentare non può essere processato per le
sue opinioni se sono collegate con la carica. Se uno va in giro a insultare la
gente, quelle non sono opinioni; ma per le opinioni espresse in Parlamento o
collegate all'attività parlamentare e per i voti che uno da in qualità di
parlamentare non può essere incriminato e questo è giusto. A parte questo, in
Francia il parlamentare è un cittadino come un altro. Non c'è più
l'autorizzazione a procedere, tant'è che hanno condannato, processato, arrestato
ministri ed ex ministri.
erché ministri? Perché in Francia i ministri non
possono essere parlamentari. Devi scegliere: o fai il deputato o fai il
ministro. Anche il premier. Anche il primo ministro francese non può essere un
parlamentare, quindi non ha nemmeno l'immunità dall'arresto - mentre il
parlamentare, almeno per arrestarlo, ci vuole l'autorizzazione del Parlamento,
come in Italia. Il ministro può essere arrestato in qualunque momento, anche il
primo ministro. Figuratevi, il primo ministro in Francia ha ancora meno immunitÃ
rispetto ai parlamentari: il contrario dell'Italia da domani, quando il primo
ministro avrà immunità assoluta anche su indagini e sui processi già iniziati.
Ci sono precedenti illustrissimi, addirittura di Roland Dumas coinvolto nello
scandalo ELF che si dovette dimettere da presidente dell'assemblea
Costituzionale - un po' la nostra Corte Costituzionale - e che col lodo
Schifani, fosse stato in Italia, sarebbe stato immune e, invece, in Francia fu
incriminato. Si dimise da Presidente dell'Assemblea Costituzionale e al processo
fu assolto, ma invece di andare a fare il pianto greco per la persecuzione, il
teorema ecc. si ritirò dalla vita politica. L'unico tutelato è il Capo dello
Stato, come sappiamo in base a un'interpretazione anche un po' cervellotica, il
che ha consentito a Chirac di non avere il processo durante la sua presidenza,
ma appena uscito. Infatti è sotto processo, tra l'altro per una sciocchezzuola,
per aver fatto assumere, quando era sindaco di Parigi, alcuni impiegati che in
realtà erano attivisti del suo partito. In pratica li pagava il comune ma
lavoravano per il partito. Una cosa che accade in Italia comunemente, con
sindacalisti e portaborse di politici. Spagna: spesso si sente dire "in Spagna
c'è un sistema interessante di immunità ". Non c'è nessun sistema di immunità ,
salvo il fatto che il parlamentare può essere perseguibile in qualunque momento
e allo stesso modo un ministro per i suoi reati ma, al momento di rinviarli a
giudizio, il magistrato deve chiedere il permesso al Parlamento. Parlo dei
deputati, non dei ministri, che non sempre sono deputati. Il Parlamento come
risponde quando chiedono l'okay per il rinvio a giudizio? Risponde regolarmente
di sì: in trent'anni di democrazia spagnola non c'è mai stato un solo caso in
cui le Cortes abbiano negato il rinvio a giudizio di un proprio membro. Salvo un
caso: c'era un ex magistrato che poi è entrato in politica che, per errore,
quando era giudice, aveva diffuso ai giornali la foto del fratello di un
latitante al posto della foto del latitante vero. Per questo errore materiale lo
volevano processare e per questo lo hanno protetto. Altrimenti mai è accaduto
che le Cortes proteggessero un proprio membro da una richiesta della
magistratura. I membri del governo possono essere chiamati a rispondere dei loro
reati in qualunque momento. Se vengono processati, devono essere processati
dalla Corte Suprema, come se fosse la nostra Corte di Cassazione, cioè da un
giudice togato, come tutti gli altri. Portogallo: il parlamentare è sempre
processabile per i suoi reati se questi sono tali da superare una pena di tre
anni. Per quelli minori ci vuole il consenso del Parlamento che non lo nega
quasi mai. Di fatto, anche lì, tutti i parlamentari sono perseguibili. Idem per
quanto riguarda i ministri che possono addirittura essere arrestati se colti in
flagrante o se sospettati di reati con pena superiore ai tre anni. Solo il
Presidente della Repubblica ha un'immunità temporanea e viene processato alla
fine del mandato, come in Francia. Gran Bretagna: tutti i parlamentari e i
ministri vengono trattati esattamente come gli altri cittadini, in cause civili
e in cause penali. Lo stesso non vale soltanto per la Regina, l'unica immune.
Pensate che l'astro nascente del partito conservatore nel 2001, che si chiama
Jonathan Hedkin ed era stato appena ministro nel governo Major, finì addirittura
in galera per sei mesi per spergiuro e ostruzione alla giustizia. Aveva fatto
quello che i nostri fanno nei ritagli di tempo: aveva mentito su un conto di
albergo. Sei mesi di galera, stroncata definitivamente la carriera. Nessuna
immunità di nessun genere, quindi lì il problema è la corruzione, non la
magistratura o le forze di Polizia. Germania: nessuna protezione per il premier
e i suoi ministri. C'è, anche lì come in Spagna e come in Spagna viene sempre
concessa, l'autorizzazione a procedere del Parlamento per processare gli eletti.
C'è però anche una prassi che stabilisce che all'inizio della legislatura
autorizza ex-post, preventivamente, tutte le richieste che verranno dalla
magistratura. Quindi prima ancora di iniziare l'attività parlamentare già si fa
sapere alla magistratura che tutte le richieste che verranno fatte per indagare
i propri membri, il Parlamento le accetta una volta per tutte in via preventiva.
Tant'è che, addirittura, i parlamentari e i ministri temono di finire in galera,
cosa che in Italia non potrebbe mai accadere perché il Parlamento respinge
sempre. Lo dimostra il fatto che, nel 2003, si è suicidato un deputato liberale,
Jurgen Molleman, che temeva, dopo aver subito una perquisizione - pensate hanno
perquisito un parlamentare - che lo arrestassero, quindi si è suicidato. Ed era
indagato per evasione fiscale, mica per mafia o corruzione di giudici o di
testimoni. In Belgio l'autorizzazione a procedere è stata abrogata nel '97
quindi non c'è più. In Olanda non c'è nessuna autorizzazione a procedere e,
anzi, i ministri non essendo parlamentari possono essere perseguiti persino per
le loro opinioni e possono essere arrestati per i loro reati. In Svezia, anche:
i parlamentari e i ministri possono finire in galera purché il reato superi la
pena di due anni, quindi per quasi tutti i reati seri. Infine, negli Stati Uniti
come abbiamo visto non c'è nessuna immunità di nessun genere, né per i
parlamentari né addirittura per l'uomo più potente della Terra, il Presidente,
che può essere indagato sia per cose fatte prima sia fatte durante.
Vorrei
concludere con un Paese che sta diventando veramente un faro di legalità e di
eguaglianza dal quale prima o poi dovremo prendere lezioni anche noi: l'Albania.
Nella Costituzione albanese, me l'ha mandata un amico, all'articolo 72 si legge:
"Il mandato del deputato termina o è invalido..." e c'è una serie di casi in cui
il parlamentare decade dal suo mandato. A, B, C, D, E... assenze, indennitÃ
varie, conflitti di interesse - ci sono persino i conflitti di interesse, puniti
in Albania! - e alla lettera F si dice che il deputato decade dal mandato
"quando è condannato da una sentenza di una Corte di ultima istanza per aver
commesso un reato". Ohibò! Il deputato che viene condannato definitivamente,
vuol dire intanto che non c'è nessuna immunità , se no come lo condannano.
Secondo, la condanna del deputato lo fa decadere all'istante dal suo mandato. In
Albania. Speriamo che gli albanesi vengano presto a civilizzarci e a spiegarci
l'articolo 3 della nostra Costituzione che stabilisce che tutti i cittadini sono
uguali di fronte alla legge. Ci vediamo, per chi vuole, stasera alla
presentazione di "Bavaglio" alla Camera del Lavoro di Milano in Corso di Porta
Vittoria 43, noi con Passaparola ci vediamo lunedì primo settembre. Buone
vacanze ancora, però durante queste vacanze non rimanete con le mani in mano e
continuate a passare parola!