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Di: Franz Andreani | 14/11/2006
Voglio difendere il nostro Presidente del consiglio e la sua finanziaria, ebbene sì, voglio andare contro corrente. Ha ragione lui: in Italia siamo davvero impazziti. Innanzi tutto quasi una metà degli italiani – ma vedrete che le percentuali non sono quelle uscite dai risultati elettorali come presto dimostrerà Deraglio – ha votato per la destra qualunquista, ladra, golpista e fondamentalista. I rimanenti si riempiono la bocca di sinistra, perché va di moda, e poi ognuno crede di cavarsela. Perché cinque anni di berlusconismo ci hanno regalato un potente alibi: ci hanno portato in piazza a spellarci le mani, potevamo dire “sono loro che governano, se ne approfittano” intanto quelli ci hanno riempiti di debiti, noi ci siamo rimpinzati di debiti e di oggetti inutili, ci siamo illusi di essere ricchi. Ora tocca a Prodi risistemare le cose, risvegliarci dal sogno, stroncarci l’alibi, e alla resa dei ognuno difende i propri interessi di bottega, e sotto sotto rimpiange il venditore di illusioni. Siamo pazzi se non sappiamo fare un passo indietro, se crediamo che prima si stava meglio. Siamo pazzi se diamo retta a don Mazzi che dice che con l’aumento della quantità tollerata per non essere presunti spacciatori si “crea confusione”, ma quando ce li scrolleremo di dosso questi pensanti da salotto TV, questi uomini per bene che ci dicono ciò che è giusto e ciò che non lo è? Se debbiamo aiutarci dobbiamo cominciare a guardare dentro noi stessi, nei nostri consumi, ci sono parole come consumismo che non vanno più di moda perché adesso il consumismo lo abbiamo nel sangue, scorrre veloce nelle vene insieme al quel suo amico che si chiama ignoro-quindi-so-tutto-io. Riprendiamoci i termini, gli stili il rigore, l’onesta degli anni addietro, e facciamoci forza.

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