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Di: Gianni Ciaccio | 08/11/2006
WWF: “SVILUPPO COMPROMESSO IN AFRICA PER COLPA DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI” Alla vigilia del secondo Meeting delle Parti sul Protocollo di Kyoto (COP12-MOP2), a Nairobi, il WWF avverte che i cambiamenti climatici possono costituire un freno al miglioramento degli standard di vita medi in Africa. Il nuovo Report del WWF Cambiamenti climatici in Africa orientale - lo stato della scienza, mette in evidenza che la temperatura in Africa ha subito un aumento di 0,7° C nel secolo scorso, ma che nel prossimo si prevede un innalzamento tra gli 0,2° C e 0,5° C per decennio. Se i trend di aumento fossero confermati, l’impatto sulle comunità rurali dell’Africa orientale sarebbe particolarmente dannoso. Il Report è stato lanciato in occasione dell’apertura del secondo Meeting delle parti sul Protocollo di Kyoto (MOP2) che si svolge contemporaneamente alla 12a sessione della Conferenza delle parti sulla Convenzione sui cambiamenti climatici (COP12) (Nairobi, 6-17 novembre). “Le conseguenze dei cambiamenti climatici sono più preoccupanti in Africa perché colpiscono paesi poveri e quindi più deboli.” - commenta Gianfranco Bologna, direttore scientifico del WWF Italia - “Dobbiamo inoltre considerare che l’Africa subisce l’innalzamento della temperatura del pianeta senza averlo provocato; è quindi a buon diritto che chiede ai paesi industrializzati di porre rimedio, fornendo strumenti di difesa contro i cambiamenti climatici”. Uno degli impatti più devastanti cui si assisterà in Africa orientale riguarda il cambiamento di frequenza e intensità delle precipitazioni con conseguenze sulla disponibilità di acqua e sulla produzione agricola. Un quadro che lascia presagire ulteriore penuria di cibo e possibili conflitti. Temperature più elevate possono anche significare il diffondersi di malattie come la malaria, specialmente in Africa orientale. Non bisogna inoltre trascurare l’eventualità del verificarsi di fenomeni meteorologici estremi o l’innalzamento del livello del mare che, ancora una volta, andrebbe a colpire le attività economiche della regione come l’agricoltura, il turismo, l’industria e la pesca. “Superare la soglia dei 2° C di aumento rispetto alle temperature medie dell’era preindustriale, potrebbe significare oltrepassare una “soglia critica”oltre la quale il sistema climatico sarebbe fuori controllo” avverte Mariagrazia Midulla, responsabile Campagne internazionali del WWF Italia “Possiamo ancora evitare i cambiamenti climatici dalle conseguenze più pericolose, ma le possibilità stanno rapidamente esaurendosi. Con una vera leadership politica e un’azione congiunta tra tutti i paesi del mondo, entro 10-15 anni si potrebbe avviare una reale riduzione delle emissioni globali”. Per scaricare il Report visitare il sito internazionale:http://panda.org/presspack/climate

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