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#TheOriginalToday



Il 28 ottobre del 1977 viene pubblicato il primo ed unico album dei
Sex Pistols
.
Never Mind the Bollocks, Here's the Sex Pistols.
Nel marzo del 1977 i Sex Pistols erano tra le novità più importanti del panorama musicale inglese; avevano però bisogno di dimostrare la loro sostanza musicale registrando il loro disco di debutto.
I Pistols avevano licenziato il bassista Glen Matlock sostituendolo per le registrazioni con Sid Vicious, che suonò nella traccia Bodies.
Tuttavia la band scoprì presto che non poteva suonare le parti richieste; le sue capacità di esibizione non erano considerate idonee a registrare l'intero album, quindi la band chiese prima al manager Malcolm McLaren di convincere il precedente bassista Glen Matlock a ritornare per le sessioni. Matlock acconsentì a condizione che fosse pagato in anticipo. Richiesta rifiutata; di conseguenza, Thomas chiese al chitarrista Steve Jones di suonare il basso. Il suo modo di suonare fu così soddisfacente che Thomas decise che andava bene anche per tutte le rimanenti canzoni registrate durante le sessioni.


È difficile immaginare l'impatto che il Punk ebbe ai suoi tempi.
Oggi, nessun politico perderebbe il sonno per le buffonate cantate da una qualsiasi band… Ma negli anni Settanta, questi punk ringhiosi e selvaggi, erano davvero un calcio nelle gonadi dell'industria musicale, dei media, del governo, della monarchia e dei guardiani morali della nazione.
Per evitare che "God Save the Queen" arrivasse al top delle vendite, in alcune citta inglesi, molti negozi di dischi furono perseguitati per aver semplicemente osato mostrare la copertina del disco nelle loro vetrine.


Mr. Rotten e il suo equipaggio sapevano sicuramente quali bottoni premere per adescare l'establishment inglese, indossando la svastica, scrivendo canzoni sull'aborto e sui campi di concentramento e usando parole molte sconvenienti per l'ordine morale e sociale.
Tutto questo non tragga in inganno; i Pistols non stavano vendendo rumore per amore del rumore e per nascondere la mancanza di talento. Hanno scritto brani seri per sostenere la loro provocazione.
L'album è una raccolta grezza di rock and roll, furioso, divertente e selvaggiamente odioso, ed è più notevole per i testi abrasivi di Johnny Rotten che per qualsiasi altra cosa. La musica era piuttosto semplice, glam-heavy, rock and roll, con tocchi che alludevano alla simpatia di Steve Jones per Mick Ronson. Tuttavia, è stato il ringhiare e sputacchiare di Rotten con i suoi testi sprezzanti, irriverenti e taglienti a rendere la musica così avvincente. Sia che gridasse di aborti, di problemi economici o sulla regina, o ancora sull'anarchia, John Lydon / Johnny Rotten era l'immagine che contemporaneamente radunava le masse e spaventava la classe dirigente politica e clericale.
Indipendentemente dal contenuto, ciò che forse rende questo album così vitale è che è servito come chiave di accesso al mondo dell'espressione, della creatività, per una generazione di ragazzi che cercava di uscire dal malessere e dalla strisciante negatività della metà degli anni '70.
In poche parole, il motivo per cui questo album è così grande può ricondursi al fatto che sia riuscito a scuotere i moralisti, gli ipocriti e i conservatori in UK come nessun album prima di allora e dopo.


Ci sono i classici, Anarchy in the UK e God Save the Queen che sono ancora fantastici pezzi punk.
God save the Queen è stato uno dei primi capolavori del punk socio-politico e una delle poche canzoni iconiche che è riuscita a mantenere la sua freschezza e il suo carattere anche dopo decenni di ascolto.
Ha un buon riff e un'eccellente batteria in stile militare.
Nel ritornello "Nooooo future" si incarna tutta la rabbia del punk; è un martellante e insistente promemoria del destino che attende la popolazione se non si fa nulla per cambiare le cose.
Anarchy in the UK - con l'iconica introduzione, ha una straordinaria qualità di canto offerta da Rotten. Questi single erano un vero e proprio stupro verso i mostri di destra che cercavano di controllare il paese attraverso la loro propaganda irrazionale e moralistica.
Il brano di apertura è Holidays in the Sun. Inizia con il suono degli stivali in marcia. Ha un buon riff e una chitarra solista in stile anni '50. Il batterista Paul Cook lancia subito uno dei suoi ritmi molto interessanti per questo album. La parte migliore di questa traccia sono i cori e la voce di Lyndon. Il suo "anti-canto" possiede un tocco irresistibile. I testi includono qualcosa su "New Belsen", che è un riferimento all'Olocausto.
"Una vacanza a buon mercato nella miseria degli altri" si sarebbe rivelate tra le migliori righe che Rotten avesse mai scritto.
In Bodies troviamo un intro gotico, sgangherato … Una canzone anti-aborto. E' una delle tracce più forti del disco, probabilmente la più inquietante.


Never Mind the Bollocks è un'esperienza inarrestabile, un assalto sia allo status quo che alle nostre tendenze alla ricerca del comfort. È un disco unico… Puoi odiarlo o amarlo, ma l'influenza musicale infinita di Never Mind the Bollocks è innegabile.


When there’s no future
How can there be sin
We’re the flowers in the dustbin
We’re the poison in your human machine
We’re the future, your future


Tracce


Holidays in the Sun
Bodies No Feelings
Liar
Problems
God Save the Queen
Seventeen
Anarchy in the U.K.
Submission
Pretty Vacant
New York
E.M.I.



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