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#TheOriginalToday



Il 19 ottobre del 2007 viene pubblicato il decimo studio album dei
Einstürzende Neubauten
: Alles Wieder Offen.
Nel novembre 2007 l'album raggiunse la posizione 70 nelle classifiche tedesche.
Questo disco ha una genesi poco romantica ma molto interessante.
Nel 2002, gli
Einstürzende Neubauten
avevano iniziato a lavorare su un nuovo album (Perpetuum mobile) senza il supporto di una casa discografica, poiché l'etichetta Mute era stata venduta alla EMI e questa non aveva proseguito il contratto con la band.
Il nuovo metodo di lavoro prevedeva che i fan diventassero dei veri e propri sostenitori della band attraverso le donazioni fatte in anticipo rispetto alla registrazione del disco, sul sito web ufficiale, affinché gli EN tornassero in studio.
Con Alles Wieder Offen abbiamo il risultato di questo nuovo metodo di lavoro.
Alles wieder offen nasce proprio così. E lo spiega benissimo nelle informazioni che si trovano sul disco: “[…] finanziato dai sostenitori attraverso un modello di abbonamento. Il principio è semplice: un sostenitore acquista il prossimo album degli Einstürzende Neubauten, prima ancora che sia stato registrato. Con i soldi raccolti in questo modo, la band ha il tempo di lavorare in pace e non deve essere coinvolta in discussioni artisticamente stressanti sulla logica di sfruttamento e l'identità del marchio con le case discografiche."
Tutto ciò fa capire quanto la band possa rifiutare le strutture convenzionali.


Detto questo, Alles Wieder Offen è un disco che rifiuta drasticamente qualsiasi definizione classica del passato: avanguardia, industrial, sperimentale, sono tutte etichette date dai critici musicali, sempre rilevanti, ma oramai superate. Già con Silence is Sexy avevamo sentito le porte delle fabbriche di periferia chiudersi; adesso lo smantellamento è definitivo e la band si muove su melodie più rilassanti, gentili e calme.
Il gruppo continua a utilizzare un ricco arsenale di "rumori" - tradizionali e fatti in casa - ma lo fa con sofisticata precisione; in qualche modo tutto qui suona perfettamente bilanciato, in un gioco equilibrato tra rumori, clangori, melodie e silenzi.
Gli arrangiamenti di Alles Wieder Offen ci fanno entrare in un ambiente quasi ascetico, con un
Blixa Bargeld
che si evolve, che diventa melodia, lirica.
Blixa canta, e canta molto bene; è una band ancora esuberante, ma per la maggior parte Alles Wieder Offen sembra un album molto più conciso e molto meno disordinato di tutti i suoi predecessori. Gli EN hanno il completo controllo delle proprie facoltà, un controllo che a volte sa di "bestia addomesticata".
Qualche ricordo riappare come in Let's Do It a Dada, che colpisce ancora nei punti giusti, ma anche qui sembra che il caos sia stato costruito ad arte con una precisione quasi scientifica. Ed è probabile che ad alcuni fan del primo periodo suoni troppo perfetto, non spontaneo.
La canzone di apertura, Die Wellen, è una traccia che aumenta gradualmente e diventa sempre più minacciosa; l'album inizia con un'atmosfera molto inquietante.
Nagorny Karabachù è la traccia più orecchiabile ma anche quella con il Blixa migliore; ed è chiaro che la calma dei testi si riferiscono ad Armenia del 1983.
Probabilmente il clou del disco è Let's Do It A Dada, la traccia più folle del disco; il primo singolo, però sarà Weil, Weil, Weil.
Alles wieder offen rallenta il ritmo, e Unvollständigkeit inizia con calma ma aumenta fino a diventare la canzone più rumorosa del disco. L'incantevole Susej risplende di una bella melodia anche grazie all' uso del violino.
Ich warte chiude questo disco… Bello, intenso, terrificante e raffinato, poetico e ammaliante, tutto in una sola volta.
Un album di successo in cui trovare una band creativa che raggiunge ancora delle vette altissime a 27 anni di carriera.


Tracce


Die Wellen
Nagorny Karabach
Weilweilweil
Ich hatte ein Wort
Von wegen
Let's do it a Dada!
Alles wieder offen
Unvollständigkeit
Susej
Ich warte



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