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Coming Out Of The Fog

Di: Stefano Santoni | 01/02/2013
Un gruppo che si è sempre ispirato ai classici e che, disco dopo disco, è riuscito a diventare a sua volta un classico. Questo possiamo dire di Dave Heumann e i suoi Arbouretum. A maggior ragione dopo aver ascoltato il loro nuovo lavoro “Coming Out Of The Fog” appena rilasciato dalla benemerita Thrill Jockey. Il gruppo di Baltimora torna ricalcando grosso modo il sound del loro precedente “The Gathering”, con quel perfetto e ormai riconoscibile mix tra tradizione folk, psichedelia, stoner , blues e un certo cantautorato attinto a piene mani da quel Will Oldham di cui il leader della band è stato fido scudiero per anni. Tra l’altro, in comune con il suo mentore, c'è anche la particolarità della letterarietà dei testi, le liriche di “Renouncer” ad esempio, sono ispirate dal libro di Colin Dickey "The Afterlives of the Saints". La scrittura è sempre fluida ed ispirata, le chitarre affilate, robuste e corpose, ma allo stesso tempo Heumann insieme ai suoi fidati Corey Allender (basso), J.V. Brian Carey (batteria), and Matthew Pierce (tastiere e percussioni) devia il corso della sua creatura rispetto al passato. Certo, ci sono le canzoni elettriche, distese e incisive di sempre come le iniziali "The Long Night" e "Renouncer", c’è la splendida melodia tradizionalista di "Oceans Don't Sing", tradizione che gli Arbouretum hanno sempre ben tenuto a mente, c'è la splendida classicità della title track; ma gli assoli di chitarra si sono accorciati ed asciugati, tranne la lunga cavalcata di "All At Once The Turning Weather", e in 2 brani come "The Promise" (forse la migliore del lotto) e "World Split Open" ecco una progressione ritmica diversa, quasi marziale, che a più di qualcuno fa venire in mente i Thin White Rope. Ecco l’aggiornamento nella tradizione, la cura del dettaglio, come nella coda distorta dello strumentale "Easter Island" o l’apporto dell’ospite David Hadley alla pedal steel nella già citata "Oceans Don’t Sing", e sono questi piccoli grandi particolari che fanno sempre la differenza. Pur essendo dipendenti da modelli ormai stabiliti, gli Arbouretum hanno trovato una propria personalità, spiccata e riconoscibile, una matura classicità che rende la band davvero unica. Insomma, una grande conferma. Dopo 3 release show negli States, gli Arbouretum saranno in Europa dal 20 Febbraio toccando la nostra penisola per 3 concerti a Marzo. Se siete nei paraggi di Torino, Roma, Foligno e Savignano sul Rubicone (FC) rispettivamente il 6, 7, 8 e 9 Marzo, non perdeteveli.

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