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Something For Everybody

Di: Gianpaolo Castaldo | 09/08/2010
I Devo, da Akron, Ohio. Cosa arriva da Akron, Ohio? direbbe il mitico colonnello di colore nel frame iniziale del film "Ufficiale e Gentiluomo"? "Da Akron arrivano checche e tori. Non vedendo tori, presumo tu sia una checca!", si sente dire la povera recluta malcapitata. E invece, da Akron, Ohio, arrivano i Devo, i fautori della de-evoluzione, formazione fra le più geniali degli anni '80, amati , coccolati, riveriti persino da sua eminenza Brian Eno. Ne sono certo, anche Robert Fripp sarebbe stato onorato nel produrli. I Devo, me li ricordo in concerto qui a Roma, anni' 80, a Castel Sant'Angelo... un live-set scarno ed essenziale che però ebbe un impatto devastante sulla mia visione del synth-rock-pop da terzo millennio suonato da questi geniacci vestiti da robot in tenuta post-atomica, con quei cappelli piramidali che una volta erano rossi e adesso, chissà perchè, sono diventati blu. I Devo di "Girl You Want" e "Rip It", della fantastica cover di "Satisfaction" dei Rolling Stones, i Devo omaggiati persino dai Soundgarden che risuonarono una bellissima versione della stessa "Girl You Want". Ecco , dimenticatevi quei Devo, perchè questi di "Something For Everybody" non sono nemmeno la brutta copia di quel gruppo che tanto fece parlare di sè all'epoca. Sembra incredibile, ma è così: e non è tanto una questione di tempo (seppur ci sarebbe da annotare che di anni, da Freedom Of Choice", ne sono passati 30), è che proprio qua mancano le basi essenziali per poter definire questo pezzo di plastica (una volta vremmo detto vinile), un disco. Scontati, senza idee, fermi al palo della loro stessa arte, involuta e fatiscente: tanto che l'idea che questa reunion sia stata motivata dal meri fattori economici, si fa larga strada. Così, metto su il vecchio vinile del 1978 "Are We Not Men? We Are Devo" e faccio finta che nulla si accaduto....

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